Riporto la traccia ufficiale:
ARGOMENTO: Siamo soli?
DOCUMENTI FORNITI:
1) «Alla fine del Novecento la ricerca dell’origine della vita sulla Terra era pronta a riprendere il cammino, ora pienamente integrata fra gli obiettivi dell’esobiologia [= Studio della comparsa e dell’evoluzione della vita fuori del nostro pianeta], con un piccolo gruppo di biologi che continuavano a perseguire entusiasticamente la ricerca dell’universalità e uno status di pari dignità con le scienze fisiche che una biologia universale avrebbe portato con sé. In questa ricerca, però, essi si sarebbero dovuti scontrare con i biologi evoluzionisti, molto pessimisti sulla morfologia, se non sulla stessa esistenza degli extraterrestri, che smorzavano, quindi, le aspirazioni di chi cercava di estendere i principi della biologia terrestre, con tanta fatica conquistati, all’universo nel suo complesso o di incorporare tali principi in una biologia più generale.» Steven J. DICK, Vita nel cosmo. Esistono gli extraterrestri?, Milano 2002 (ed. originale 1998)
2) «Gli UFO: visitatori non invitati? In conseguenza delle pressioni dell’opinione pubblica, negli anni passati, furono condotte diverse indagini sugli UFO soprattutto da parte dell’aeronautica americana, per appurare la natura del fenomeno. [...] La percentuale, tra i presunti avvistamenti dei casi per i quali non è stato possibile addivenire a una spiegazione, allo stato attuale delle nostre conoscenze, è molto bassa, esattamente intorno al 1,5 - 2%. Questa piccola percentuale potrebbe essere attribuita in gran parte a suggestioni o visioni, che certamente esistono. [...] Sono numerose le ipotesi che possono spiegare la natura degli UFO. Si potrebbe, per esempio, pensare che all’origine di un certo numero di avvistamenti vi siano, in realtà, fenomeni geofisici ancora poco conosciuti, oppure velivoli sperimentali segreti, senza tuttavia escludere del tutto la natura extraterrestre. La verità è che noi non possiamo spiegare tutto con la razionalità e le conoscenze. [...] A quanto sembra, logica e metodo scientifico non sembrano efficaci nello studio degli UFO per i quali qualsiasi spiegazione è insoddisfacente e/o troppo azzardata.» Pippo BATTAGLIA - Walter FERRERI, C’è vita nell’Universo? La scienza e la ricerca di altre civiltà, Torino 2008
3) «Se fosse possibile assodare la questione mediante una qualche esperienza, io sarei pronto a scommettere tutti i miei averi, che almeno in uno dei pianeti che noi vediamo vi siano degli abitanti. Secondo me, perciò, il fatto che anche in altri mondi vi siano abitanti non è semplicemente oggetto di opinione, bensì di una salda fede (sull’esattezza di tale credenza, io arrischierei infatti molti vantaggi della vita).» Immanuel KANT, Critica della ragione pura, Riga 1787 (1a ed. 1781)
4) «Come si spiega dunque la mancanza di visitatori extraterrestri? È possibile che là, tra le stelle, vi sia una specie progredita che sa che esistiamo, ma ci lascia cuocere nel nostro brodo primitivo. Però è difficile che abbia tanti riguardi verso una forma di vita inferiore: forse che noi ci preoccupiamo di quanti insetti o lombrichi schiacciamo sotto i piedi? Una spiegazione più plausibile è che vi siano scarsissime probabilità che la vita si sviluppi su altri pianeti o che, sviluppatasi, diventi intelligente. Poiché ci definiamo intelligenti, anche se forse con motivi poco fondati, noi tentiamo di considerare l’intelligenza una conseguenza inevitabile dell’evoluzione, invece è discutibile che sia così. I batteri se la cavano benissimo senza e ci sopravviveranno se la nostra cosiddetta intelligenza ci indurrà ad autodistruggerci in una guerra nucleare. [...] Lo scenario futuro non somiglierà a quello consolante definito da STAR TRECK, di un universo popolato da molte specie di umanoidi, con una scienza ed una tecnologia avanzate ma fondamentalmente statiche. Credo che invece saremo soli e che incrementeremo molto, e molto in fretta, la complessità biologica ed elettronica.» Stephen HAWKING, L’universo in un guscio di noce, Milano 2010 (ed. originale 2001)
5) «La coscienza, lungi dall’essere un incidente insignificante, è un tratto fondamentale dell’universo, un prodotto naturale del funzionamento delle leggi della natura, alle quali è collegata in modo profondo e ancora misterioso. Ci tengo a ripeterlo: non sto dicendo che l’Homo sapiens in quanto specie sia inscritto nelle leggi della natura; il mondo non è stato creato per noi, non siamo al centro del creato, né ne siamo la cosa più significativa. Ma questo non vuol dire neanche che siamo completamente privi di significato! Una delle cose più deprimenti degli ultimi tre secoli di scienza è il modo in cui si è cercato di emarginare, rendere insignificanti, gli esseri umani, e quindi alienarli dall’universo in cui vivono. Io sono convinto che abbiamo un posto nell’universo, non un posto centrale, ma comunque una posizione significativa. [...] Se questo modo di vedere le cose è giusto, se la coscienza è un fenomeno basilare che fa parte del funzionamento delle leggi dell’universo, possiamo supporre che sia emersa anche altrove. La ricerca di esseri alieni può dunque essere vista come un modo per mettere alla prova l’ipotesi che viviamo in un universo che non solo è in evoluzione, come dimostra l’emergere della vita e della coscienza dal caos primordiale, ma in cui la mente svolge un ruolo fondamentale. A mio avviso la conseguenza più importante della scoperta di forme di vita extraterrestri sarebbe quella di restituire agli esseri umani un po’ di quella dignità di cui la scienza li ha derubati.» Paul C.W. DAVIES, Siamo soli? Implicazioni filosofiche della scoperta della vita extraterrestre, Roma-Bari 1998 (1a ed. 1994)
SVOLGIMENTO:
L'esistenza di altre forme di vita in altre parti dell'Universo è un argomento che viene sempre posto ai confini tra la scienza, la pseudoscienza e la filosofia.
Certamente è un tema che fa discutere molto, anzi moltissimo persino nella società contemporanea, dominata dalle grandissime e innumerevoli conquiste scientifiche.
Particolare importanza nei confronti di questo tema assumono le scoperte in campo astronomico.
L'uomo è sempre stato affascinato dal cielo e da tutti i suoi elementi e fenomeni, come il Sole, la Luna, le stelle, i pianeti, le comete, le eclissi, ecc.
Nell'antichità si conosceva soltanto una piccola parte dell'immenso cosmo a cui oggi si fa riferimento e, in particolare, si concepiva la Terra, il nostro pianeta, al centro del cosmo, immobile, circondata da tutti i vari pianeti, il Sole e poi le stelle fisse.
Questo non è altro che il modello aristotelico-tolemaico del cosmo, che è stato in vigore per molti secoli, fino a quando nel 1543, Copernico, con il suo De Revolutionibus Orbium Coelestium, ne discute la veridicità.
Dopodiché, come ben noto, Galileo difende coraggiosamente il modello copernicano, che invece prospettava il Sole al centro dell'Universo, fino alla celebre abiura davanti al Tribunale dell'Inquisizione.
Tuttavia, con il passare del tempo, si assunse come modello cosmologico definitivo quello copernicano, supportato dalle leggi di Keplero e dalla legge di gravitazione universale di Newton.
Ma le rivoluzioni in campo astronomico, che poi si ripercuotono su tutte le branche culturali (basti considerare il periodo del cosiddetto "manierismo" nel quale gli artisti, i filosofi, i letterati e tutti gli intellettuali in generale, si sentivano come smarriti, confusi, poiché tutte le certezze sulla posizione dell'uomo nel cosmo erano cadute ), non finiscono qui.
Se la prima rivoluzione era stata quella di scoprire che l'uomo non è affatto al centro del mondo, e pertanto cade definitivamente la concezione antropocentrica dell'Universo, più tardi si sviluppa un'altra rivoluzione, provocata dalla scoperta di altri pianeti, come Urano, Nettuno, Plutone (che poi sarà declassato a pianeta nano) e della galassia in cui siamo situati, ossia la Via Lattea.
Ma ciò non basta: gli astronomi scoprono che la Via Lattea, che contiene miliardi di stelle, non è altro che una delle miliardi di galassie che si trovano nell'Universo.
Inoltre, nel 1929, Edwin Hubble scopre pure che queste galassie si stanno allontando tra di loro, e più recentemente, la causa di questo strano fenomeno è stata attribuita a una misteriosa forma di energia, detta energia oscura.
Oltre all'energia oscura, si scopre la presenza della materia oscura, cioè di quella parte di materia esistente nel cosmo, che sembra non interagire con la materia ordinaria, che rappresenta poi, solo il 5% di tutto il cosmo.
Inoltre, dal punto di vista della fisica, si sviluppano nel XX secolo le 2 grandi teorie della scienza moderna, ossia la Relatività Generale e la Meccanica Quantistica, che rendono ancora più bizzarra la concenzione del mondo in cui viviamo.
Ma non finisce qui, queste 2 teorie dovrebbero essere unificate in una sola onnicomprensiva, la cosiddetta teoria delle stringhe, o se consideriamo la sua versione più corretta, la M-Teoria, che ammette un Universo non più in 3 dimensioni spaziali e una temporale, come tutti siamo abituati, ma addirittura 11 dimensioni: roba da pazzi!
Su quest'ultima teoria non c'è ancora una conferma scientifica, ma se ci fosse, sarebbe un'ulteriore e sconvolgente rivoluzione.
Da questo excursus in campo fisico e astronomico abbiamo notato come il nostro Universo, oggi, ci appare gigantesco e bizzarro.
Ma già nel XVI secolo, il filosofo Giordano Bruno aveva affermato che, nell'Universo, secondo la sua opinione, esistono infiniti mondi (con infinite forme di vita).
L'affermazione del filosofo, che poi gli costerà la vita, visto che sarà arso vivo sul rogo il 17 febbraio del 1600 in Campo de' Fiori, appare certamente non consona ai suoi tempi, ma sicuramente coerente con il mondo a noi contemporaneo.
Prendiamo la prima parte della citazione, ossia l'affermazione dell'esistenza di infiniti mondi: se la consideriamo adesso, sicuramente ha molto senso, visto che dalla "ristrettezza" del Sistema Solare si è passati ad un cosmo di circa 13-15 miliardi di anni-luce, creato dal noto fenomeno del Big Bang.
Ma non solo, sussiste anche una teoria scientifica, ossia la teoria del multiverso o multiuniverso, che ci dice che il nostro Universo potrebbe non essere l'unico, ma in realtà essere contenuto in tantissimi altri Universi, che potrebbero essere dominati da leggi fisiche completamente differenti da quelle del nostro cosmo.
Certamente, questa è solo una teoria affascinante, ma sarà molto difficile verificare la sua esattezza, se non addirittura impossibile!
L'altra parte del pensiero fondamentale di Giordano Bruno, centra proprio il tema chiave della mia trattazione, ossia l'esistenza di vita extraterrestre.
Se considerassimo solo il Sistema Solare, molto probabilmente potremmo affermare che le uniche forme di vita presenti in questo complesso astronomico sono presenti soltanto sulla Terra ( anche se in grandissima quantità, basti considerare le innumerevoli specie viventi che abitano il nostro pianeta ).
A dimostrazione di ciò, eseguiamo una panoramica dei vari luoghi più importanti del Sistema Solare.
Partiamo da Mercurio, il primo pianeta partendo dal Sole; esso è quindi il più vicino alla nostra stella e da ciò si può chiaramente capire che è troppo caldo e arido per essere abitato, anche da forme di vita primitive.
Poi è la volta di Venere, il cosiddetto "pianeta gemello" della Terra, per quanto riguarda le dimensioni: purtroppo esso ha un'atmosfera così ricca di anidride carbonica, che l'effetto serra che ne riceve, lo porta a possedere temperature addirittura superiori a quelli di Mercurio, cioè di oltre 460 °C.
Dopodiché c'è Marte, denominato il "pianeta rosso" (a causa della presenza di ossidi di ferro sulla sua superficie) che è un luogo più freddo rispetto alla Terra (la sua temperatura media in superficie è di circa -60 °C).
Tuttavia, di recente, si è scoperta la presenza di acqua (una delle sostanze fondamentali per lo sviluppo della vita, insieme al carbonio; anche se non si esclude la possibilità della vita basata su altri elementi come silicio, arsenico (quest'ultimo, in particolare, in organismi alieni, potrebbe assolvere alla funzione biochimica svolta dal fosforo nelle forme di vita conosciute)) in superficie: dunque non si può escludere a priori la presenza di forme di vita microscopiche, come i batteri o i virus presenti sulla Terra, anche perchè queste forme di vita presentano un'elevata resistenza sia alle basse che alle alte temperature, trasformandosi in spore.
Gli ultimi pianeti sono Giove, Saturno, Urano, Nettuno e Plutone, su cui possiamo certamente affermare che non posseggono forme di vita, in quanto pianeti gassosi, costituiti principalmente di idrogeno ed elio.
Addirittura, nel caso specifico di Giove, se fosse stato un po' più grande, si sarebbe trasformato in una stella e dunque il nostro Sistema Solare avrebbe avuto 2 soli, ma la presenza del secondo sole, molto probabilmente non avrebbe consentito la nascita della vita sulla Terra.
Bisogna tuttavia aggiungere che per trovare condizioni abbastanza favorevoli per la vita nel Sistema Solare, non bisogna far riferimento tanto ai pianeti ma ad alcuni satelliti che orbitano intorno ad essi come Europa (satellite di Giove), Titano (satellite di Saturno).
Anche in questi posti, però, è molto probabile che non ci sia alcuna forma di vita complessa ed intelligente, ma non si esclude la presenza di vita primitiva, come batteri, protisti, virus.
Dopo aver descritto una panoramica del Sistema Solare, dobbiamo considerare il fatto che esso non è che un puntino nella Via Lattea, che a sua volta è un granello nell'intero Universo conosciuto.
Pertanto, l'astronomo Frank Drake ha proposto, nel 1961, una particolare equazione che ci aiutasse a dare una stima del numero di civiltà extraterrestri intelligenti che potrebbero abitare la nostra galassia.
L'equazione in questione, che include ben 8 variabili, è:
dove:
- N è il numero di civiltà extraterrestri evolute presenti oggi nella nostra Galassia;
- R* è il tasso medio di formazione stellare nella Via Lattea;
- fp è la frazione di stelle che posseggono pianeti;
- ne è il numero di pianeti per Sistema Solare che possiedono le condizione adatte ad ospitare forme di vita;
- fl è la frazione di pianeti ne che ha effettivamente sviluppato vita;
- fi è la frazione dei pianeti fl su cui si sono evoluti esseri intelligenti;
- fc è la frazione di civiltà aliene in grado (e con la volontà) di comunicare con altre civiltà;
- fm è la frazione di civiltà in grado di raggiungere e colonizzare più pianeti;
- L è la stima della durata di queste civiltà evolute.
- consideriamo il fatto che ogni anno si formano nella galassia circa 50 nuove stelle;
- consideriamo che forse intorno al 50% di queste 50 stelle si sono formati dei pianeti;
- consideriamo che la percentuale di pianeti aventi un ambiente adatto allo sviluppo della vita si aggira intorno al 4%;
- consideriamo che nel 90% circa di questi pianeti abitabili potrebbe svilupparsi la vita;
- consideriamo che il 10% di queste forme di vita potrebbero essere intelligenti;
- consideriamo che soltanto il 10% delle forme di vita intelligenti possa elaborare mezzi di comunicazione interstellare;
- infine, consideriamo che la durata media di queste civiltà potrebbe attestarsi intorno ai 10.000 anni.
Comunque, eseguendo le moltiplicazioni di tutti i valori delle variabili, si arriva ad un valore di N = 900 civiltà aliene, con cui in teoria potremmo comunicare nella nostra galassia.
Ma, come detto in precedenza, il valore di N potrebbe essere molto più piccolo o molto più grande, perchè non siamo assolutamente sicuri delle stime.
Considerando poi che abbiamo preso come punto di riferimento soltanto la Via Lattea, allora il valore di N si innalza incredibilmente, visto che l'Universo è popolato da più di 100 miliardi di galassie!
Tuttavia, attualmente la scienza indica come unica civiltà dell'Universo, soltanto quella presente sulla Terra, e quindi il valore N corrisponderebbe a 1.
Sulla questione delle civiltà extraterrestri intelligenti sussiste anche un importante paradosso, il Paradosso di Fermi, proposto dal fisico Enrico Fermi, che possiede come domanda principale: se ci sono molte civiltà evolute, intelligenti, perchè non si sono ancora fatte sentire con qualche segnale?; dove sono?
Da questo si deduce che il paradosso di Fermi andrebbe a cozzare con l'equazione di Drake, se ipotizzassimo un valore di N troppo grande.
Però dobbiamo prendere in considerazione che gli alieni possano anche non voler comunicare con noi, considerato che la razza umana non è delle più pacifiche: per confermare questa affermazione basti pensare alle innumerevoli guerre che gli uomini hanno combattuto durante la loro storia.
D'altronde la storia umana è fatta soprattutto da conflitti e guerre: a questo proposito non c'è miglior aforisma che: 2 cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma sul primo non ne sono certo (Albert Einstein)!
Ma comunque il valore N non tiene conto dei presunti avvistamenti UFO (oggetti volanti non identificati), che ormai sono al centro di continue discussioni.
Molte persone avvistano oggetti volanti non identificati e, a volte, li riprendono pure con fotocamere o videocamere.
Nella maggior parte dei casi, questi avvistamenti sono normali fenomeni di tipo atmosferico o qualche oggetto di creazione umana, scambiato per qualcosa di strano.
Ma non sempre si riescono a spiegare perfettamente questi fenomeni.
Essi vengono identificati di norma con le navicelle di qualche visitatore alieno.
In genere, gli UFO si presentano sotto la classica forma di dischi volanti che si muovono nel cielo a velocità incredibili.
La domanda che bisogna affrontare non è tanto se questi UFO sono oggetti veramente di natura extraterrestre ma se le leggi della scienza sono in contrasto con essi (ribadendo sempre il concetto che potrebbero anche non essere oggetti extraterrestri, ma fenomeni non ancora conosciuti, come qualche anno fa non lo erano alcuni particolari tipi di fulmini, adesso noti come "sprites").
Generalmente si sminuisce il concetto della presenza di visitatori alieni sul pianeta Terra, considerate le già citate esorbitanti distanze astronomiche che i viaggiatori dovrebbero percorrere attraverso l'Universo.
La scienza pone il celebre limite della velocità della luce, la quale non può essere superata.
Nella meccanica di Newton, se una persona va in bicicletta a 10 km/h e lancia una pallina a 15 km/h ad un'altra persona, questa la riceverà con una velocità di 25 km/h, ossia come la somma delle 2 velocità sopra elencate.
Ecco perchè enunciando un simpatico quesito: "un pappagallo può essere più veloce di un aereo in volo?", si può rispondere sì, se il variopinto uccello sta volando dentro l'aereo nella stessa direzione del mezzo di trasporto!
Tuttavia, tutto ciò non succede più se l'uomo in bicicletta, con una torcia, invia un segnale luminoso: non si può sommare la velocità dell'individuo in bicicletta alla velocità della luce: quest'ultima rappresenta pertanto un limite invalicabile.
Considerando che per raggiungere la stella più vicina alla Terra (Proxima Centauri), non tenendo in considerazione il Sole, ci vorrebbero più di 4 anni viaggiando alla velocità della luce, sembra altamente improbabile che gli alieni siano giunti sulla Terra.
Ma stiamo trascurando il fatto che, se per noi raggiungere velocità prossime a quelle della luce è attualmente impossibile, non è detto che lo sia anche per alieni, che possono essere molto più evoluti di noi dal punto di vista scientifico, come possono anche non esserlo.
Basta immaginarsi gli esseri umani sulla Terra tra 1000 anni: molto probabilmente essi avranno costruito mezzi di trasporto che raggiungono velocità prossime a quelle della luce, considerato l'incessante sviluppo in campo scientifico e tecnologico, che accelera sempre più come la velocità di espansione dell'Universo, grazie all'energia oscura!
Tuttavia, anche raggiungendo la velocità della luce, i viaggi spaziali sembrano lunghissimi e improponibili, soprattutto se il pianeta o i pianeti di questi ipotetici alieni superevoluti dista/distano migliaia, milioni, miliardi di anni-luce.
Però si deve argomentare che la Relatività di Einstein prevede che per un viaggiatore prossimo alla velocità della luce il tempo rallenti, fino a quasi fermarsi.
Su questo argomento si basa il famoso "Paradosso dei gemelli", che afferma che 2 gemelli, dei quali uno partirà per un viaggio nello spazio a velocità prossime a quelle della luce, quando ritornerà sulla Terra, esso sarà molto più giovane di suo fratello, perchè per lui il tempo è rallentato ed è come se avesse fatto un viaggio nel futuro!
Poi non stiamo considerando che la durata della vita di un individuo alieno non è detto che sia pari a 80-100 anni, come un uomo: potrebbero vivere anche 10.000 anni, come possiamo saperlo?
Per capire questo concetto potremmo paragonare la durata di vita di una mosca a quella di un essere umano: dovrebbero passare molte generazioni di una mosca per guardare l'intera durata della vita di un singolo essere umano!
Detto ciò, potrebbero volerci molte generazioni di uomini per assistere all'intera vita di un singolo alieno, ma potrebbero esserci alieni che invece vivono ancor meno delle mosche: nessuna ipotesi è esclusa.
Ammettiamo che ci siano extraterrestri che vivono migliaia o addirittura milioni di anni: adesso i viaggi interstellari non sono più cosi improponibili.
Bisogna sempre considerare i pericoli che attendono i viaggiatori dell'Universo, in particolare le radiazioni provenienti dalle stelle.
Ma se davvero ci fosse una civiltà superevoluta, essa potrebbe aver scoperto un modo di proteggersi da questi pericoli.
Addirittura questi ipotetici alieni potrebbero metterci un istante per raggiungere la Terra, se avessero scoperto il modo di realizzare il fantomatico teletrasporto.
Su questo argomento bisogna dire che, a livello quantistico il teletrasporto non è assolutamente un fenomeno fantascientifico, anzi è la meccanica quantistica che per la mente umana è qualcosa di assolutamente fuori da ogni logica.
Richard Feynman, a questo proposito, diceva: "penso di poter affermare che nessuno capisce la meccanica quantistica".
Se gli ipotetici extraterrestri conoscessero le leggi della fisica, come le conosciamo noi esseri umani, o addirittura in maniera molto più approfondita, sarebbero forse in grado di riuscire a teletrasportare grandi oggetti.
Essi potrebbero subire un processo evolutivo per quanto riguarda il campo scientifico-tecnologico, come noi, nel corso degli ultimi 400 anni (in particolare), abbiamo incrementato a dismisura la nostra compresione dei fenomeni dell'Universo, ma comunque non sappiamo ancora quasi niente, considerato che, come si scoprono nuove cose, nascono sempre nuovi misteri, interrogativi e fenomeni da spiegare.
Socrate affermava: "so di non sapere": più si conosce un qualcosa, meno si sa veramente su di esso; quelli che non sanno niente continuano a non sapere niente, mentre quelli che sanno, si rendono conto, in realtà, di sapere solo una piccolissima frazione della conoscenza completa e perfetta, che forse non esiste (basti pensare ai teoremi di incompletezza di Gödel).
Ma forse il bello della scienza è proprio la continua ricerca della verità, che non si conclude mai.
Ritornando al teletrasporto, sicuramente noi, adesso, non siamo in grado di teletrasportare persone o cose, come avviene nei film di fantascienza: abbiamo appena le tecnologie per "teletrasportare" al massimo qualche atomo, niente di più.
Ma gli alieni potrebbero essere in grado di riuscire, anche se sembra una cosa impossibile, a teletrasportarsi nello spazio-tempo, con addirittura le loro navicelle!
Vanno citati anche i cosiddetti wormhole ("buchi di tarlo"), previsti anche dalla Relatività Generale di Einstein, che permetterebbero di viaggiare nello spazio-tempo, anche se il ritorno nel passato porterebbe a paradossi, come il cosiddetto "Paradosso del nonno".
Questo paradosso afferma che se un uomo torna indietro nel tempo e uccide suo nonno prima che conosca la sua futura moglie (la nonna per il viaggiatore temporale), scatterebbe inevitabilmente un'incongruenza: il nipote non sarebbe mai potuto nascere e perciò non sarebbe potuto andare indietro nel tempo.
Sorge allora la domanda: il nipote ha veramente viaggiato nel tempo o no?
Da tutto ciò si capisce che i viaggi nel passato risultano, a rigor di logica, impossibili, mentre i viaggi nel futuro, invece, potrebbero verificarsi, visto che anche con il concetto di velocità della luce ricorrono i particolari viaggi nel futuro già citati, come nell'esempio del paradosso dei gemelli.
Tirando le fila del discorso, oggi non sappiamo se gli alieni esistono o no, anche se molti ufologi sostengono che essi sono addirittura già arrivati sulla Terra e ci sarebbero strani casi di rapimenti alieni, di fenomeni luminosi inspiegabili, ecc., tuttavia, come abbiamo visto, questi particolari eventi non sono esclusi completamente dalla scienza, visto che molte cose che un tempo si ritenevano impossibili, oggi sono nostro "pane quotidiano".
Aggiungerei una domanda conclusiva: se gli extraterrestri esistono, perchè mai dovrebbero essere per forza degli omini verdi, come vengono spesso rappresentati nei film? essi potrebbero avere tantissime conformazioni diverse, potrebbero costituire una civiltà formata da specie diverse, un po' come la Terra è abitata non solo da uomini, ma anche da animali, piante, funghi, virus, batteri, ecc.
Concluderei con una serie di citazioni inerenti le tematiche affrontate:
- "Se un'idea non sembra inizialmente assurda, allora è senza speranza." di Albert Einstein;
- Le 3 leggi di Arthur Clarke (autore di 2001: Odissea nello spazio, e tra l'altro, pioniere dell'invenzione dei satelliti per le telecomunicazioni): 1) "Quando uno scienziato importante ma anziano afferma che qualcosa è possibile, ha quasi sempre ragione. Quando dice di qualcosa che è impossibile, con ogni probabilità si sta sbagliando."; 2) "L'unico modo per scoprire i limiti del possibile sta nell'andare un po' oltre e avventurarsi nell'impossibile."; 3) "Ogni tecnologia abbastanza progredita è indistinguibile dalla magia."
- "La radio non ha futuro. Le macchine volanti più pesanti dell'aria sono impossibili. I raggi X si riveleranno una bufala" di Lord Kelvin, 1899;
- "Il fatto che ci siamo imbattuti in un paradosso è fantastico. Adesso abbiamo qualche speranza di realizzare dei progressi" di Niels Bohr;
- "Se per tutta la giornata non si è trovato nulla di strano, non è stata una gran giornata" di John Archibald Wheeler;
- "O siamo soli nell'universo o non lo siamo. In entrambi i casi, la prospettiva è terrificante" di Arthur Clarke;
- "Questa sciocca idea di puntare alla Luna è un esempio del livello di assurdità cui gli scienziati possono giungere a seguito della loro perversa specializzazione.... È un impresa fondamentalmente impossibile" di A.W. Bickerton, 1926;
- "Con ogni probabilità, il fior fiore dell'umanità non perirà mai: allo spegnersi di una stella, migrerà verso un altro sole. E quindi la vita, l'intelligenza e la perfezione dell'umanità non conosceranno mai fine. L'umanità è destinata a un progresso infinito." di Konstantin Tsiolkovski;
- "È del tutto ipotizzabile che (la vita) possa infine diffondersi in tutta la galassia e anche oltre. Sebbene ora non sia niente di più, la vita potrebbe non limitarsi per sempre al ruolo di insignificante e minuscola contaminazione dell'universo. In definitiva, questa mi sembra una prospettiva assai allettante." di Martin Rees;
- "Se i viaggi nel tempo sono possibili, allora dove sono i turisti dal futuro?" di Stephen Hawking;
- "Non meravigliamoci che si svelino così lentamente delle realtà così profondamente nascoste... Quante cose, oltre alle comete, percorrono strade recondite senza che l'occhio dell'uomo le veda mai sorgere! Poiché Dio non ha fatto tutto per l'uomo. Quanta parte di un'opera così grande ci è assegnata? Proprio lui, che governa queste cose, che le ha costituite, che ha posto su solide basi questo universo e se ne è rivestito, e della sua opera è la parte maggiore e migliore, sfugge al nostro sguardo: dobbiamo vederlo con gli occhi della mente.... Molte cose che noi ignoriamo saranno conosciute dalla gente dell'evo futuro; molto è riservato a generazioni ancora più lontane da noi nel tempo, quando di noi anche il ricordo si sarà cancellato." Seneca, Naturales Quaestiones, VII, 30, 2-5.
COMMENTO ALLE FONTI FORNITE:
Le fonti fornite, se non si possiede una buona conoscenza scientifica, sono molto ingannevoli e insufficienti per svolgere un tema adatto ad un esame di maturità.
A prima vista, il tema affrontato, può sembrare banale, ma in realtà, come abbiamo visto, è molto complesso e si presta a molte argomentazioni di carattere puramente scientifico.
Sicuramente è un tema da affrontare sfruttando le conoscenze scientifiche e non le cosiddette pseudoscienze: anche se alcuni elementi un po' fantascientifici non sono completamente inappropriati, considerato che la fantascienza del passato si è spesso trasformata in scienza di oggi.
Sono in completo disaccordo con la fonte che dice che "logica e metodo scientifico non sembrano efficaci nello studio degli UFO per i quali qualsiasi spiegazione è insoddisfacente e/o troppo azzardata".
Può essere vero che attualmente la scienza può non capire questi fenomeni, se fossero veramente di natura extraterrestre, ma la scienza ha sempre indagato fenomeni che in un primo momento sembravano misteriosi, inspiegabili e, invece, adesso quei misteri sono stati svelati e compresi: pensiamo ai fenomeni elettrici, conosciuti già dai greci e rimasti misteriosi e inspiegabili fino al XVIII secolo circa, quando alcuni scienziati come Coulomb, Priestley, Franklin iniziarono a delinearne l'aspetto matematico, fino ad arrivare alle favolose equazioni di Maxwell, che forniscono una sintesi dell'intero elettromagnetismo.
Oppure il fatto che l'uomo non avrebbe mai volato o non sarebbe mai andato sulla Luna: oggi queste 2 cose sono già state realizzate e non sembrano più tanto impossibili.
Pertanto, l'unico modo di spiegare fenomeni come UFO, cerchi nel grano, luci misteriose, ecc. è fornito dalla scienza, che forse per comprenderli in maniera esaustiva, deve evolversi ancora di più, come ha sempre fatto.
Se fosse possibile realizzare un viaggio nel passato (ma questo sembra veramente impossibile), e andassimo a casa di Galileo, nella sua villa ad Arcetri e gli mostrassimo alcuni delle tecnologie odierne, come computer, cellulari, televisori, lettori mp3, frigoriferi, ecc., ci prenderebbe molto probabilmente per alieni o per dei o per viaggiatori che vengono dal futuro.
Poi, a mio parere, la scienza, è vero che da una parte ci ha tolto il nostro posto che avevamo nel passato come centro e fine dell'Universo (visione antropocentrica), ma, in compenso, ci ha permesso un miglioramento delle condizioni di vita impressionante: basti pensare che grazie allo sviluppo della medicina, la durata della vita generica di un essere umano è salita addirittura a 80-100 anni.
CONSIGLI PER LETTURE DI APPROFONDIMENTO:
Per quanto riguarda i temi degli UFO, del teletrasporto, ecc. affrontati in maniera scientifica:
- Michio Kaku: Fisica dell'impossibile: un'esplorazione scientifica nel mondo dei phaser, dei campi di forza, del teletrasporto e dei viaggi nel tempo;
Per un approfondimento sulla Relatività di Einstein:
- Sander Bais: Relatività: guida illustrata molto speciale;
Per una buona panoramica sull'astronomia e sull'Universo che ci circonda:
- Universo: dal Big Bang alla nascita dei pianeti; dal Sistema Solare alle galassie più remote. A cura di Martin Rees.
Per una buona panoramica sui concetti fondamentali della fisica:
- Joanne Baker: 50 grandi idee di fisica.
Io credo che anche se ci fosse una vita al di fuori della nostra è molto meglio passare il tmpo a goderci la nostra piuttosto che passarla a scoprire cose che magari nn scopriremo mai...sarebbe una vita sprecata alla ricerca del mistero piuttosto che una vita vissuta !
RispondiEliminasei un grande..
RispondiEliminaVeramente bello
RispondiEliminaGrazie!
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