Si parte dal diossido di silicio.
DIOSSIDO DI SILICIO
Il più semplice ossido del silicio è il diossido di silicio (SiO2), comunemente chiamato silice, un solido rigido e duro, insolubile in acqua.
È un costituente di svariate rocce e il contenuto stesso di silice rappresenta un indice sulla base del quale classificare le rocce ignee.
La silice è infatti abbondante in gran parte delle rocce ignee e rappresenta dal 40% al 70% del loro peso complessivo.
Ancora oggi le rocce ricche in silice, alla stregua del granito, vengono dette “siliciche”.
Le classificazioni moderne raggruppano le rocce ignee sulla base del contenuto relativo dei minerali silicatici.
I minerali sialici (o felsici) sono ricchi in silice, mentre i minerali femici (o mafici) ne sono poveri.
Gli aggettivi “sialici” (dalle iniziali di silicio e alluminio) e “femici” (dalle iniziali di ferro e magnesio) vengono usati sia in riferimento ai minerali sia alle rocce che presentano un elevato contenuto di tali minerali.
I minerali femici cristallizzano a temperature più alte di quelli sialici, dunque sono i primi a formarsi durante il raffreddamento di un magma.
Sulla base del contenuto in silice, è possibile effettuare una prima classificazione delle rocce magmatiche:
Sull’asse orizzontale è indicato il contenuto in silice, espresso come percentuale in peso di una determinata roccia.
Sull’asse verticale viene riportata una scala che misura, per una data roccia, il contenuto di un certo minerale (espresso come percentuale in volume).
Conoscendo quindi il contenuto in silice di un campione di roccia, è possibile determinare la sua composizione mineralogica e, da questa, risalire al tipo di roccia.
Il più semplice ossido del silicio è il diossido di silicio (SiO2), comunemente chiamato silice, un solido rigido e duro, insolubile in acqua.
È un costituente di svariate rocce e il contenuto stesso di silice rappresenta un indice sulla base del quale classificare le rocce ignee.
La silice è infatti abbondante in gran parte delle rocce ignee e rappresenta dal 40% al 70% del loro peso complessivo.
Ancora oggi le rocce ricche in silice, alla stregua del granito, vengono dette “siliciche”.
Le classificazioni moderne raggruppano le rocce ignee sulla base del contenuto relativo dei minerali silicatici.
I minerali sialici (o felsici) sono ricchi in silice, mentre i minerali femici (o mafici) ne sono poveri.
Gli aggettivi “sialici” (dalle iniziali di silicio e alluminio) e “femici” (dalle iniziali di ferro e magnesio) vengono usati sia in riferimento ai minerali sia alle rocce che presentano un elevato contenuto di tali minerali.
I minerali femici cristallizzano a temperature più alte di quelli sialici, dunque sono i primi a formarsi durante il raffreddamento di un magma.
Sulla base del contenuto in silice, è possibile effettuare una prima classificazione delle rocce magmatiche:
Sull’asse orizzontale è indicato il contenuto in silice, espresso come percentuale in peso di una determinata roccia.
Sull’asse verticale viene riportata una scala che misura, per una data roccia, il contenuto di un certo minerale (espresso come percentuale in volume).
Conoscendo quindi il contenuto in silice di un campione di roccia, è possibile determinare la sua composizione mineralogica e, da questa, risalire al tipo di roccia.